Continua la settimana di scarico.
7 giorni di volumi ridotti, piccoli quantitativi di qualità e tanto recupero.
Dopo un bel blocco passato era fondamentale rigenerarsi e ricaricare le batterie, pronti per ripartire nuovamente a tutta.
Due giorni di tempo incerto.
Tanto vento e pioggia hanno facilitato questa settimana di allenamenti, riducendo di gran lunga le possibilità do uscire fuori dai binari e non permettere così all'organismo di riposarsi ed assorbire quanto precedentemente fatto.
Non sempre facile accettare e capire di ridurre gli allenamenti, di riposare.
In molti non sanno, non comprendo o fanno finta di non sapere che il riposo è parte integrante dell'allenamento.
Solo così l'organismo può reagire agli stress indotti dall'allenamento, capire cosa sto succedendo ed attuare le strategie giuste per reagire.
Concetto di supercompensazione, non è altro che questo:
Stressare l'organismo con l'allenamento - farlo rilassare e permettere ad esso di incrementare la soglia di tolleranza a stimoli esterni - somministrare ancora stimoli, sotto forma di allenamenti, maggiori rispetto a quelli precedenti.
Solo quando questo ciclo circolare: stress - riposo - reazione - stress, si realizza perfettamente abbiamo la possibilità di migliorare le nostre capacità condizionali e le nostre performance.
Spesso si sentono atleti lamentarsi di mancati miglioramenti o addirittura decadimenti delle prestazioni.
Analizzando i fattori che portano a tali disfatte o insuccessi, nella maggior parte dei casi troviamo un'errata programmazione, con alternanza di carichi non sempre ottimale ed adatta all'atleta in questione, ma soprattutto....mancanza di RIPOSO.
Un concetto che esprimo da tempo e ormai chi mi circonda mi sente dire quotidianamente:
L'AMATORE SI ALLENA TROPPO.
Spesso sento e vedo fare allenamenti simili a professionisti o altri atleti di livello più avanzato.
Fare tanto, fare di più è meglio.
Non sempre è così.
Ogni persona e diversa ed è storia a se. Sbagliato imitare o cercare di imitare altri atleti.
Ognuno di noi reagisce a carichi allenanti in maniera differente; ognuno ha capacità di recupero differenti, ha capacità da migliorare e perfezionare ed altre che ha invece maggiormente sviluppate.
Diversità...il bello dell'uomo è anche questo.
7 giorni di volumi ridotti, piccoli quantitativi di qualità e tanto recupero.
Dopo un bel blocco passato era fondamentale rigenerarsi e ricaricare le batterie, pronti per ripartire nuovamente a tutta.
Due giorni di tempo incerto.
Tanto vento e pioggia hanno facilitato questa settimana di allenamenti, riducendo di gran lunga le possibilità do uscire fuori dai binari e non permettere così all'organismo di riposarsi ed assorbire quanto precedentemente fatto.
Non sempre facile accettare e capire di ridurre gli allenamenti, di riposare.
In molti non sanno, non comprendo o fanno finta di non sapere che il riposo è parte integrante dell'allenamento.
Solo così l'organismo può reagire agli stress indotti dall'allenamento, capire cosa sto succedendo ed attuare le strategie giuste per reagire.
Concetto di supercompensazione, non è altro che questo:
Stressare l'organismo con l'allenamento - farlo rilassare e permettere ad esso di incrementare la soglia di tolleranza a stimoli esterni - somministrare ancora stimoli, sotto forma di allenamenti, maggiori rispetto a quelli precedenti.
Solo quando questo ciclo circolare: stress - riposo - reazione - stress, si realizza perfettamente abbiamo la possibilità di migliorare le nostre capacità condizionali e le nostre performance.
Spesso si sentono atleti lamentarsi di mancati miglioramenti o addirittura decadimenti delle prestazioni.
Analizzando i fattori che portano a tali disfatte o insuccessi, nella maggior parte dei casi troviamo un'errata programmazione, con alternanza di carichi non sempre ottimale ed adatta all'atleta in questione, ma soprattutto....mancanza di RIPOSO.
Un concetto che esprimo da tempo e ormai chi mi circonda mi sente dire quotidianamente:
L'AMATORE SI ALLENA TROPPO.
Spesso sento e vedo fare allenamenti simili a professionisti o altri atleti di livello più avanzato.
Fare tanto, fare di più è meglio.
Non sempre è così.
Ogni persona e diversa ed è storia a se. Sbagliato imitare o cercare di imitare altri atleti.
Ognuno di noi reagisce a carichi allenanti in maniera differente; ognuno ha capacità di recupero differenti, ha capacità da migliorare e perfezionare ed altre che ha invece maggiormente sviluppate.
Diversità...il bello dell'uomo è anche questo.
Commenti
Buona continuazione!