Pedalando nella nebbia

Sono giorni ormai che mi alzo con la stessa situazione climatica.
Nebbia fitta, giornata uggiosa al mattino presto.
Poi via via meglio. A volte il sole riesce a sgomberare l'aria umida, a volte soccombe e rimane il senso di attaccaticcio malinconico che ti fa passar la voglia di fare tante cose.
Giorni così, dove non usciresti di casa, dove rimarresti bello tranquillo ad oziare.
Succede sempre così qui da noi. Qui nella città di mare, dove la temperatura ancora ti permette di andare in pantaloncino corto e la domenica puoi ancora tuffarti in mare assieme agli amici.
Il passaggio tra l'estate e l'inverno: l'ottobre, qui è sempre così: traumatico direi.
Come il cambio di città, come il distacco dai genitori, come la fine dell'università....come tante cose che ti fanno stare bene e poi, anche se temporaneamente, le perdi lasciano un senso di vuoto.

Dura anche ripartire dopo lo stop; dopo che il fisico erano abituati a grandi volumi di allenamento.
Ripartire daccapo con calma, con tranquillità senza forzare ed affrettare.

Oggi in bici mi sentivo così. Cielo plumbeo e nessuno in giro.
Solo 60km nel mercoledì mattina di riposo.
La ripresa con lavori di agilità che, sebbene ti fanno tornare a casa con un potenza media ed una velocità media bassa, lasciano il segno a livello neurofisiologico.
Agilità volgarmente chiamata non è altro che una stimolazione a livello neuromotorio per migliorare la coordinazione e migliorare di conseguenza l'efficienza nella pedalata.

Pianura pianura senza salita...., solo con me stesso, con il contapedalate e il sudore che scende. Si perché ci sono pur sempre 20-22° li fuori.

Godiamoci ancora queste temperature, i giorni di non pioggia, prima di rintanarci nel garage a fare i rulli...spero il meno  possibile.

Faccio passare ancora questi giorni di trasferte e feste prima di ritornare a regime alimentare. dura stare a stecco con San Martino alle porte, cerco di trattenermi ma....in compagnia si sta troppo bene e lasciarsi andare fa bene a fisico e mente

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